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Il Beato Bernardino da Feltre con stemmi dei Monti di Pietà e cartigli con iscrizioni

Autore: Anonimo
Titolo: Il Beato Bernardino da Feltre con stemmi dei Monti di Pietà e cartigli con iscrizioni
Anno di realizzazione: secolo XV
Tecnica: pergamena
Misure: 40 x 60 cm

L’antica pergamena illustra il Beato Bernardino da Feltre che regge un grande cartiglio sui cui è iscritta una citazione biblica dai Salmi, 127.3: “Ecce hereditas Domini filii mercis fructus ventris” (Ecco, i figli sono un dono che viene dal Signore; il frutto del grembo materno è un premio). Sopra di lui due stemmi contenenti immagini di Monti di Pietà e un ulteriore cartiglio con iscrizione: “Mons pietatis ego nemat quicumque carebit” (Monte di misericordia, non vedrò nessuno a cui mancherà). Entrambi gli scritti esaltano il ruolo assistenziale e consolatorio dell’istituzione pietistica fondata da Bernardino da Feltre in diversi centri italiani del Rinascimento. Questa immagine doveva appartenere ad una delle fondazioni più antiche, di cui descriveva la funzione, ponendosi al tempo stesso come icona di devozione. 

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Il Beato Bernardino da Feltre in un paesaggio urbano con un angelo

Autore: Anonimo
Titolo: Il Beato Bernardino da Feltre in un paesaggio urbano con un angelo
Anno di realizzazione: secolo XVII
Tecnica: olio su tela
Misure: 240 x 160 cm

La grande tela raffigura il Beato Bernardino da Feltre sullo sfondo di una veduta cittadina in cui è ben definita la facciata di un palazzo che verisimilmente rappresenta la sede di un’istituzione benefica legata all’attività di lotta all’usura del predicatore. Il Beato è accompagnato da un angioletto che regge uno stendardo con il Cristo in Pietà con il monogramma IHS, acronimo del nome di Cristo al quale il Beato, come il suo omonimo predecessore San Bernardino da Siena, attribuiva grandi virtù salvifiche. Il francescano regge in mano un cartiglio con la scritta NOLITE DILIGERE MUNDUM, una citazione dal Vangelo di Giovanni che esortava a disprezzare le ricchezze mondane per dedicarsi alla Grazia celeste. 

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Paesaggi agresti

Autore: Anonimo
Titolo: Paesaggi agresti (coppia di dipinti)
Anno di realizzazione: secolo XIX
Tecnica: olio su tela
Misure: 143 x 108 cm

Si tratta di due tele di carattere decorativo rappresentanti ameni paesaggi bucolici nella tradizione del paesaggismo arcadico settecentesco del pittore veneto Francesco Zuccarelli. Realizzate nel secolo successivo, queste due tele in formato verticale illustrano idilli campestri con piccole figure di contadini immersi in scenari naturali dal piacevole aspetto, con fiumi che scorrono dolcemente, antichi ponti che li attraversano, cascinali di sfondo e profili azzurrini di monti. Si tratta di idealizzazioni di larga fortuna, che contribuirono a fissare l’immaginario dell’Italia d’epoca pre-industriale presso i Grand-Tourist europei dei secoli XVIII-XIX. 

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Giochi in giardino

Autore operante nei laboratori delle arazzerie di Aubusson o Felletin
Titolo: Giochi in giardino
Anno di realizzazione: inizio secolo XVIII
Tecnica: tessuto eseguito su telaio a mano decorato con disegno intessuto durante la manifattura stessa dell’arazzo
Misure: 270 x 270 cm

L’ampio arazzo risale al Settecento e appartiene probabilmente alla manifattura di Aubisson, nella regione della Creuze, nella Francia centrale, dove esisteva fin dal secolo XIV una celebre tradizione di tessitura di arazzi. È raffigurata una scena galante in un giardino cintato e con alti alberi frondosi, dove alcune giovani coppie di aristocratici appaiono dedite a giochi e passatempi consoni al loro rango. La moda degli abiti dà indicazioni per la collocazione di quest’opera nella prima metà del Settecento. L’opera ha un grande valore decorativo ed è un sicuro testimone del gusto per la funzione ricreativa dell’arte durante l’Ancien Régime.

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Frutta fresca nello spazio

Autore: Marco Lodola
Titolo: Frutta fresca nello spazio
Anno di realizzazione: 2012
Tecnica: Scultura luminosa da parete
Misure: 88 x 95 cm

Scultura luminosa da parete del Maestro Marco Lodola dal titolo “Frutta fresca nello spazio”. Esemplare unico realizzato nel 2012.

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Lombardia

Autore: Marco Lodola
Titolo: Lombardia
Anno di realizzazione: 2022
Tecnica: Scultura luminosa da parete
Misure: 88 x 95 cm

Scultura luminosa da parete del Maestro Marco Lodola dal titolo “Lombardia” – esemplare unico realizzato nel 2022 in occasione del trentennale della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

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Senza titolo

Autore: Maurizio Cattelan
Titolo: Senza titolo
Anno di realizzazione: Natale 1997
Tecnica: Stampa su mouse pad
Misure: 19,8 x 23,5 x 1 cm

La cifra della provocazione e dell’ironia occhieggia allo spettatore in quest’opera di Maurizio Cattelan che riproducendo la frase “dateci Dio” su di un mouse pad irride lo spaesamento creato dal sistema mass-mediatico. L’artista padovano persuaso dell’impossibilità per l’avanguardia di sfuggire al sistema esprime anche in quest’opera il senso di ineluttabilità di consenso e conformismo. 

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H.M.S. Chlorodont and psyco fragments

Autore: Gianfranco Baruchello
Titolo: H.M.S. Chlorodont and psyco fragments
Anno di realizzazione: 1995
Tecnica: Media diversi su tela
Misure: 50 x 50 cm

 

Opera realizzata con media diversi secondo lo stile di Baruchello, artista di linguaggi e tecniche differenti utilizzati con inarrestabile trasversalità, creatore di opere fatte di di segni, scritte, disegni e onnipresenti rimandi ai simboli della società consumistica e televisiva. Nel titolo di quest’opera il rimando è al Chlorodont, il dentifricio reclamizzato da Virna Lisi nella rubrica televisiva Carosello e cantato dal quartetto Cetra nella canzone “Che denti!”. È il fragore della Royal Navy Chlorodont che avanza in un tranquillo mare azzurro a causare la frantumazione del pensiero psichico in un surreale moltiplicarsi di significati e suggestioni.

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Ghiacciaio de la Pilatte

Autore: Sandra Tenconi
Titolo: Ghiacciaio de la Pilatte
Anno di realizzazione: 2019
Tecnica: acrilico su tela
Misure: 70 x 100 cm

Natura morta

Autore: Renato Paresce
Titolo: Natura morta
Anno di realizzazione: 1927
Tecnica: Olio su tela
Misure: 61 x 46 cm

 

Renè Paresce – come lui stesso si firmava per distinguere la sua personalità artistica dall’attività di giornalista e scrittore – fu uno dei grandi interpreti della pittura delle mostre del Novecento (dal ’26), un protagonista degli Italiens de Paris (dal ’28) e del gruppo dei sette con Campigli, De Pisis, de Chirico, Savinio, Severini e Tozzi (fino al ’36). La presente Natura Morta è un’opera filologicamente esemplare delle suggestioni che alimentarono la ricerca stilistica di Paresce fino alla fine degli anni Venti. Un collage di larghe tessere a piani sovrapposti derivati da Cézanne, l’uso espressionistico del colore fauvista e il lessico cubista di Braque e Gris nella tensione plastica dell’elemento centrale della brocca.

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Venezia

Autore: Virgilio Guidi
Titolo: Venezia
Anno di realizzazione: 1929
Tecnica: Olio su tavola
Misure: 50 x 60 cm

Splendida Venezia che si colloca negli anni di più intensa dedizione dell’artista a questo soggetto. Dal 1928 Guidi dipinse varie vedute della Giudecca e della laguna di Venezia scandendo e riducendo all’essenziale le forme e utilizzando una luce ferma che cristallizza la visione in una prova metafisica. Nella nostra tavola il colore steso a risparmio del supporto, con le sue interruzioni, aumenta la vibrazione della luce e qualche ombra si addensa intorno alle imbarcazioni o sul terreno, tuttavia l’acqua, fra le semplificazioni rosa e ocra delle case, è di un colore blu immobile come sintetizzato dalla illuminazione zenitale che governa la composizione.

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